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Sécchia, Pietro.

Uomo politico italiano. Entrò nella federazione giovanile socialista nel 1919 e, alla scissione di Livorno del 1921, passò al nascente PCI. Arrestato nel 1925 a Trieste e l'anno dopo per reato di stampa, con l'entrata in vigore delle leggi eccezionali fasciste, fu tra i pochi che continuarono la lotta clandestina antifascista. Nel tentativo di far uscire clandestinamente dall'Italia 30 delegati, eletti al quarto congresso comunista italiano a Colonia (1931), venne arrestato e condannato dal Tribunale speciale a 18 anni di carcere. Alla caduta del Fascismo, fu commissario generale delle brigate “Garibaldi”. Vicesegretario generale del PCI dal 1948 al 1954, fu eletto senatore in tutte le legislature. Lasciò una ricca documentazione nei volumi: I comunisti e l'insurrezione (1943-1945), La Resistenza e gli alleati, Storia della Resistenza in Italia (Occhieppo Superiore, Vercelli 1903 - Roma 1973).